Progetto ecologista
Elementi di riflessione e lavoro per un Progetto Ecologista
Il nostro obiettivo è costruire una civiltà ecologica, una società che, come scrive Fred Magdoff, «dovrà essere l’opposto del capitalismo essenzialmente sotto ogni suo aspetto»:
Un po’ piú di 150 anni fa, vedendo che una larga parte di umanità attorno a sé mostrava di avere motivi per non volersi allineare nei ranghi della società presente, un uomo considerò che sarebbero emersi motivi ancora piú profondi se solo qualcuno avesse fatto luce sul meccanismo fondamentale che faceva funzionare quella società. Dopo lunghi studi in proposito, egli pubblicò i risultati della sua indagine in un libro intitolato
All’opposto di un approccio superficiale, l'ecologia politica sostiene un altro modello di società che rimette gli esseri umani e i loro ambienti di vita al centro dell'attenzione.
Il testo che qui pubblichiamo, proviene dal lavoro del Laboratorio di Ecologia Politica di Tolosa, che riunisce ricercatori di tutte le discipline che riflettono sull'attuale situazione ecologica.
Intervista a John Bellamy Foster
Il cambiamento climatico è fuori controllo. È già troppo tardi per evitare le alte temperature, la scarsità d'acqua e le condizioni climatiche estreme. Ma la struttura finanziaria del capitalismo è legata ai combustibili fossili. Le soluzioni basate sul mercato sono inefficaci.
L’Ecologia Profonda (o Ecosofia) è un movimento filosofico e di pensiero, una visione del mondo che richiede un profondo rispetto per tutti gli esseri senzienti (e quindi anche gli ecosistemi) e per tutte le relazioni che li collegano fra loro e al mondo cosiddetto “inanimato”. Non assegna alla nostra specie un valore distaccato e particolare, ma la considera completamente parte della Natura. Vede la Terra come l’Organismo cui apparteniamo.
Che il modo di produzione capitalistico abbia trasformato i rapporti sociali umani è cosa universalmente nota, ma ha anche operato nel senso di alterare il rapporto tra l’umanità e la natura. La separazione tra città e campagna è cresciuta, e la concentrazione della popolazione in nuove, e sempre più grandi, aree urbane ha determinato l’adozione di nuove tecnologie e metodi di lavoro. I combustibili fossili sono diventati la forma dominante di energia, consentendo al capitale di sfruttare ulteriormente la forza-lavoro. La crisi ecologica del XXI secolo non è mai stata un qualcosa di inevitabile , ma è divenuta sempre più probabile con l’espansione globale del capitalismo.
Questo contributo mette a confronto l’economia lineare, che attualmente caratterizza la produzione industriale e agricola, con l’economia circolare della natura, che dura da milioni di anni. Dal confronto emerge che un’economia diversa, senza sprechi di risorse e senza inquinamenti, è possibile, se si seguono le indicazioni che vengono dal sistema produttivo naturale. La nuova economia deve utilizzare fonti di energia rinnovabili, come quella di origine solare, e soprattutto deve avere un andamento circolare, con continuo riutilizzo dei materiali impiegati in ogni ciclo produttivo.
di Gianni Tamino Fonte: Sistema Salute rivista, 60, 4, 2016
Pubblicato il 22 febbraio 2017 da ISDE (Associazione Medici per l'Ambiente) sulla rivista Sistema Salute all’interno della monografia “Promozione della salute nell’antropocene”.
I modi di produzione di merci e di servizi, anche quando si tratta di servizi apparentemente "immateriali", hanno a che fare con beni fisici...